DECRETO FLUSSI 2011
Sul sito del Viminale i modelli disponibili dal 17 gennaio
Al via i nuovi flussi 2011. Il decreto legislativo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 305 del 31/12/2010. Le domande dovranno esser spedite attraverso la procedura telematica del Ministero dell’Interno e i modelli di domanda saranno disponibili dal 17 gennaio prossimo.
In attesa del click day, previsto per il 31 gennaio, 2 e 3 febbraio, i datori di lavoro e le associazioni avranno la possibilità di compilare le domande d’ingresso, utilizzando il modello specifico previsto per ciascuna categoria di lavoratori.
La procedura in parte riformata rispetto a quella del 2007, richiede come primo passaggio la registrazione dell’utente al sito del Ministero dell’Interno. Come di consueto per queste pratiche vige il criterio cronologico. Le domande dovranno essere presentate dai datori di lavoro (imprese e famiglie).
Ingressi disponibili
Gli ingressi disponibili sono 98.080 “quote”, da ripartire tra diverse tipologie. Di queste 52.080 sono riservate a lavoratori extracomunitari provenienti da paesi che hanno sottoscritto con l’Italia accordi di riammissione e regolazione dei flussi. Nello specifico sono previste quote per:
4.500 cittadini albanesi
1.000 cittadini algerini
2.400 cittadini bengalesi
8.000 cittadini egiziani
4.000 cittadini filippini
2.000 cittadini ghanesi
4.500 cittadini marocchini
5.200 cittadini moldavi
1.500 cittadini nigeriani
1.000 cittadini pakistani
2.000 cittadini senegalesi
80 cittadini somali
3.500 cittadini singalesi
4.000 cittadini tunisini
1.800 cittadini indiani
1.800 cittadini peruviani
1.800 cittadini ucraini
1.000 cittadini nigerini
1.000 cittadini gamberi
1.000 cittadini di altri paesi non appartenenti all’Unione Europea che concludano accordi finalizzati alla regolamentazione dei flussi di ingresso e delle procedure di riammissione.
Sono inoltre previsti 30.000 ingressi per lavoro domestico ed assistenza e cura alla persona per lavoratori provenienti da paesi non inclusi nell’elenco precedente.
Altri 11.500 quote per la conversione di permessi di soggiorno per lavoro subordinato, di cui:
3.000 permessi di soggiorno per studio
3.000 permessi di soggiorno per tirocinio e formazione
4.000 permessi di soggiorno per lavoro stagionale
1.000 permessi di soggiorno Ce per soggiornanti di lungo periodo rilasciati da altro stato membro
500 pds CE di lungo periodo rilasciati da altro stato membro potranno invece essere convertiti in permessi di soggiorno per lavoro autonomo.
E’ poi prevista la possibilità di 4.000 ingressi per cittadini extracomunitari che abbiano completato all’estero un programma di formazione ed istruzione nel paese d’origine e per 500 discendenti di terzo grado di cittadini italiani residenti in Argentina, Uruguay e Brasile.
Triplo appuntamento
Lunedì 31 gennaio alle ore 08:00 ha inizio il click day per l’ingresso più numeroso di lavoratori stranieri non stagionali: 52.080 ingressi di cittadini provenienti dai soli paesi che hanno sottoscritto accordi con l’Italia (Albania; Algeria; Bangladesh; Egitto; Filippine; Ghana; Marocco; Moldavia; Nigeria; Pakistan; Senegal; Somalia; Sri Lanka; Tunisia; India; Perù; Ucraina; Niger e Gambia), impiegati in tutti i settori del lavoro.
Mercoledì
2 febbraio si aggiungono 30mila lavoratori
domestici per i paesi che non hanno accordi con l’Italia.
Giovedì 3 febbraio sarà la volta delle categorie di lavoratori non
stagionali e che non appartengono a paesi che hanno accordi con l’Italia,
nonché alle conversioni di permessi di soggiorno.
La domanda di assunzione del lavoratore extracomunitario residente all’estero
può esser presentata da una persona fisica oppure da una persona giuridica.
Procedura telematica
Massima attenzione al calendario, quindi, per famiglie e imprese che dovranno essere velocissime per assicurarsi uno dei permessi. Le domande dovranno essere presentate via internet attraverso il sito del Ministero dell’Interno (www.interno.it), e in tutte e tre le date fissate dal decreto flussi la procedura scatterà dalle 8 di mattina.
Le quote disponibili sono di molto inferiori rispetto alle richieste. Per questo sarà necessario inviare in modo tempestivo le domande. Le domande inviate verranno poi esaminate dallo Sportello Unico per l’immigrazione con il coinvolgimento di Questura e Direzione provinciale del lavoro. Al termine dell’istruttoria lo sportello unico emette o rifiuta il rilascio del nulla osta per l’assunzione ed avvisa la rappresentanza italiana del paese di residenza del lavoratore.
Registrazione e modelli
Come primo passaggio la registrazione dell’utente sul sito del Ministero. Terminata questa operazione, si individua il modello in relazione alla categoria d’ingresso del lavoratore e si provvede alla sua compilazione direttamente sul web ministeriale. La nuova procedura faciliterà notevolmente la compilazione delle domande e sarà utile anche nella fase successiva di acquisizione delle stesse scadenze del click day. I modelli saranno diversi, in base alla categoria d’ingresso del lavoratore: “A” domanda per il lavoro domestico; “B” domanda per il lavoro subordinato; “VA” conversione permesso di soggiorno da studio o tirocinio in lavoro subordinato; “VB” conversione permesso di soggiorno da stagionale in lavoro subordinato.
Tramite l’area riservata del sito internet, sarà possibile visualizzare l’identificativo del codice di verifica delle domande presentate, nonché la data e l’ora di spedizione determinante per l’elaborazione della graduatoria.
Requisiti del datore di lavoro
Uno dei primi requisiti da verificare è la capacità economica adeguata da parte del soggetto che intende assumere uno straniero. Il datore di lavoro dovrà dichiarare la presenza di un alloggio idoneo e pagare le spese in caso di rientro coatto dello straniero nel suo paese.
Verifiche e successivi adempimenti
Gli uffici verificheranno i dati reddituali indicati, mediante accesso diretto alla Anagrafe Tributaria. Il datore di lavoro, una volta che lo straniero avrà fatto ingresso nel territorio nazionale sarà tenuto ad accompagnarlo allo sportello unico per l’immigrazione per la firma del contratto di soggiorno, da inviare entro 48 ore agli organi competenti ai fini dell’assunzione.
Domande e risposte
Le domande più comuni e le risposte sul decreto flussi.
Chi può presentare la domanda di assunzione di un lavoratore extracomunitario residente all’estero?
La domanda può essere presentata dal datore di lavoro che potrà essere:
- una persona fisica ( un cittadino italiano, un cittadino comunitario o un cittadino extracomunitario)
- una persona giuridica (un’impresa)
Chi può essere assunto?
La domande di assunzione può essere presentata a favore di cittadini extracomunitari che:
- siano residenti all’estero
- siano regolarmente sul territorio nazionale, muniti di permesso di soggiorno che non ne permetta l’assunzione (turismo, affari, etc.); in tal caso il soggetto in questione, se rientrante nelle quote, dovrà tornare nel proprio paese per ritirare il visto d’ingresso
Chi non può essere assunto?
Non possono fare ingresso nel territorio dello Stato gli stranieri considerati una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato o che risultino condannati, anche con sentenza non definitiva ed anche se avvenuta a seguito di patteggiamento, per reati previsti dall’art. 380 c. 1 e 2 cpp ovvero per reati inerenti gli stupefacenti, la libertà sessuale, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso l’Italia e dell’emigrazione clandestina dall’Italia verso altri Stati o per reati diretti al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della prostituzione o di minori da impiegare in attività illecite, così come gli stranieri condannati con sentenza irrevocabile, per uno dei reati relativi alla tutela del diritto di autore (vd. art. 4 Testo unico sull’immigrazione).
Quali sono i requisiti per l’assunzione?
- Alloggio:
il datore di lavoro dovrà specificare la sistemazione alloggiativa del lavoratore e non sarà necessario che indichi o richieda l’idoneità dell’alloggio.
Sarà poi chiesto di precisare, se l’alloggio è fornito dal datore di lavoro, se questo avviene a titolo gratuito o a pagamento, ed eventualmente mediante decurtazione della busta paga entro la misura massima di un terzo.
- Reddito:
Lavoro domestico, colf e badanti
La domanda deve contenere l’auto-certificazione delle seguenti informazioni:
sussistenza di un reddito minimo del datore di lavoro al netto dell’imposta, di importo almeno doppio rispetto all’ammontare della retribuzione annuale dovuta al lavoratore da assumere, aumentata dei connessi contributi; il reddito minimo del datore di lavoro può derivare anche dalla somma dei redditi dei familiari conviventi o, se non conviventi, fino al primo grado di parentela.
Se la domanda riguarda l’assunzione di un assistente familiare/domiciliare (“badante”) occorre indicare il nominativo della persona non autosufficiente che beneficerà dell’assistenza.
In caso di condizione di non autosufficienza per patologie o handicap certificabile, NON sarà previsto il possesso di un reddito minimo da parte del datore di lavoro.
Imprese
Diversamente, invece, per le imprese non è richiesto un reddito minimo ma sarà necessario dimostrare la capacità reddituale dell’impresa indicando il fatturato dell’ultimo esercizio di imposta. Nel caso in cui l’impresa fosse di nuova costituzione, quindi non avesse ancora completato il primo esercizio d’imposta, e non vi fosse una dichiarazione dei redditi di riferimento, sarà possibile indicare il fatturato raggiunto fino al momento dell’inoltro della pratica, ferma restando la valutazione discrezionale che poi l’ufficio competente potrà fare, una volta completata la prima fase dell’istruttoria e dell’archiviazione informatica della pratica, richiedendo anche documentazione integrativa (bilancio preventivo).
In ogni caso, e quindi a prescindere dal reddito o dal fatturato del datore di lavoro, per il lavoratore dovrà essere indicata una retribuzione non inferiore a quella prevista, in relazione alle mansioni svolte, dal Contratto Collettivo Nazionale di categoria.
L’orario di lavoro non dovrà essere inferiore a 20 ore settimanali .
Quali sono i documenti utili?
Alla domanda telematica non dovrà essere allegato alcun documento ma sarà sufficiente solamente inserire i dati posseduti negli appositi campi. Solo successivamente alla verifica della sussistenza della quota disponibile e quindi al momento della convocazione presso lo Sportello Unico dovrà essere esibita la documentazione.
Saranno in ogni caso necessari ed utili:
- denominazione sociale impresa;
- matricola Inps impresa;
- dati del legale rappresentante;
- documento di identità del datore di lavoro (passaporto o altro titolo equipollente se cittadino extracomunitario);
- titolo di soggiorno nel caso di datore di lavoro extracomunitario;
- certificazione di iscrizione anagrafica (d.lgs 30/2007) (nel caso di datore di lavoro comunitario);
- carta identità della persona da assistere non autosufficiente;
- codice fiscale;
- indirizzo dove si svolge il rapporto di lavoro;
- indirizzo della sistemazione allogiativa del lavoratore;
- Cud o ultima dichiarazione dei redditi o bilancio d’impresa;
- marca da bollo da 14, 62 euro.
07/01/2011