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Con decreto 22 dicembre 2009 del Ministero dello Sviluppo Economico, pubblicato in G.U. n. 24 del 30 gennaio 2010 sono stabiliti gli importi del diritto annuale per il 2010 per essere iscritto o annotato nel Registro Imprese, tenuto dalle Camere di Commercio.
Tutte le imprese tenute al versamento del diritto annuale ricevono, della Camera di Commercio in cui sono iscritte, una comunicazione contenente le informazioni necessarie per effettuare correttamente il pagamento. Qualunque comunicazione o richiesta di pagamento proveniente da altro intestatario non riguarda il diritto annuale camerale.
Si invita a porre attenzione ad eventuali richieste di iscrizioni ad annuari, registri e repertori o per prestazioni assistenziali e previdenziali avanzate da organismi privati, per le quali non vi è alcun obbligo di adesione e che nulla hanno a che vedere con il pagamento obbligatorio del diritto fisso camerale.
Soggetti obbligati
Imprese iscritte nella sezione speciale
Il diritto annuale è dovuto in misura fissa per:
· gli imprenditori agricoli ex art. 2135 c.c.;
· i piccoli imprenditori ex art. 2083 c.c. (si tratta di coloro che esercitano un’attività per la quale il lavoro prestato è preponderante rispetto al capitale investito);
· le società semplici ex art. 2251 c.c.;
· le persone fisiche, le società e i consorzi iscritti negli albi delle Imprese Artigiane.
Per l’anno 2010 il diritto CCIAA è così stabilito:
Tipologia di imprese iscritte nella sezione speciale |
Importo |
Piccoli imprenditori, imprese agricole, società semplici agricole e imprese artigiane. |
€ 88 |
Società semplici non agricole |
€ 144 |
Società tra professionisti |
€ 170 |
Imprese iscritte nella sezione ordinaria
Le imprese iscritte nella sezione ordinaria:
· tutte le società (escluse quelle semplici), gli enti pubblici ed i consorzi non artigiani;
· imprese individuali iscritte nella sezione ordinaria;
corrispondono il diritto annuale in misura proporzionale al loro fatturato dell’esercizio precedente (anno 2009), per scaglioni, secondo la seguente tabella:
da euro |
a euro |
Misura fissa e aliquote |
0,00 |
100.000,00 |
fisso € 200 |
oltre 100.000,00 |
250.000,00 |
0,015 % |
oltre 250.000,00 |
500.000,00 |
0,013 % |
oltre 500.000,00 |
1.000.000,00 |
0,010 % |
oltre 1.000.000,00 |
10.000.000,00 |
0,009 % |
oltre 10.000.000,00 |
35.000.000,00 |
0,005 % |
oltre 35.000.000,00 |
50.000.000,00 |
0,003 % |
oltre 50.000.000,00 |
|
0,0001 % (fino a max di 40.000 euro) |
Il dato del fatturato da considerate per tali scaglioni va desunto dalla compilazione della dichiarazione Irap. In particolare, si evidenziano le casistiche più comuni:
4 società di capitali - Quadro IC Sezione I: rigo IC1 + rigo IC5;
4 banche ed altri soggetti finanziari - Quadro IC Sezione II: rigo IC15 + rigo IC18;
4 imprese di assicurazione - Quadro IC Sezione III: somma dei premi e degli altri proventi tecnici derivanti dalla contabilità;
4 società di persone commerciali senza opzione - Quadro IP Sezione I: rigo IP1 depurato dell’adeguamento agli studi di settore;
4 società di persone commerciali in contabilità ordinaria che hanno esercitato l’opzione - Quadro IP Sezione II: rigo IP13 + rigo IP17;
4 persone fisiche in contabilità semplificata o ordinaria senza opzione - Rigo IQ1, depurato dell’adeguamento agli studi di settore.
Il diritto da versare (che sarà arrotondato all’unità di euro) si determina sommando gli importi dovuti per ciascun scaglione, considerando la misura fissa e le aliquote per tutti i successivi scaglioni.
Soggetti “Minimi”
Qualora questi soggetti (Ditte Individuali) risultino iscritti alla sezione ordinaria del Registro Imprese, devono determinare il Diritto annuale sulla base del fatturato conseguito nel corso dell‘esercizio precedente.
Unità locali
Le imprese che svolgono l’attività anche in unità locali dovranno versare il diritto, oltre che per la propria sede, anche per ogni unità locale, a favore della CCIAA competente in base alla provincia in cui ha sede l’unità locale, secondo il seguente schema:
Imprese italiane |
20% di quanto dovuto per la sede, arrotondato all’unità di euro, fino ad un massimo di € 200 per unità |
Imprese con sede principale all’estero |
€ 110 |
Modalità di pagamento
Il pagamento deve essere effettuato a mezzo modello F24 entro il 16 giugno 2010, ovvero entro il termine previsto per il pagamento del primo acconto delle imposte sui redditi, oppure entro 30 giorni dalla data di scadenza con la maggiorazione dello 0,40%.
La maggiorazione dello 0,40% va sommata al diritto dovuto e versata con i decimali, la cifra non si arrotonda e va versata anche in caso di compensazione con altri crediti.
Dopo il 16 luglio 2010 le imprese che non hanno effettuato il versamento possono regolarizzare la loro posizione tramite l’istituto del ravvedimento operoso (vedi oltre).
Maggiorazione del diritto annuale deliberato da alcune Camere di Commercio
L’articolo 18, comma 6, della Legge 580/93 consente alle Camere di Commercio di aumentare, fino
ad un massimo del 20%, gli importi precedentemente indicati.
Soggetti esonerati
Il diritto annuale NON è dovuto per:
1. i soggetti iscritti solo al R.e.a. (Repertorio economico e amministrativo);
2. le imprese dichiarate fallite o messe in liquidazione coatta amministrativa nel 2009 (salvo nel caso di esercizio provvisorio dell’attività);
3. le società che si sono iscritte dopo il 1° gennaio 2010 in quanto hanno già versato il diritto al momento dell’iscrizione (vedi oltre);
4. le imprese individuali che hanno cessato l’attività nel 2009, purché la domanda di cancellazione sia stata presentata entro il 30 gennaio 2010;
5. le società che hanno approvato il bilancio finale di liquidazione nel 2009, purché la domanda di cancellazione sia stata presentata entro il 30 gennaio 2010;
6. le società cooperative che ricadono nell’ipotesi di cui all'articolo 2544 c.c. se il provvedimento di scioglimento è stato assunto nel 2009.
E’ invece dovuto per le società in liquidazione.
Imprese iscritte nel corso del 2010
Le nuove imprese iscritte nella sezione speciale o in quella ordinaria nel corso dell’anno 2010 sono tenute a versare entro 30 giorni dalla presentazione della domanda i diritti annuali pari a € 200,00 tramite il modello F24 o direttamente allo sportello camerale.
Ravvedimento e sanzioni
All’omesso o tardivo versamento del diritto annuale sono applicabili le sanzioni ai sensi del Decreto 54 del 27/01/2005 dal 30% al 100% dell’ammontare del diritto dovuto; è possibile regolarizzare la violazione con il ravvedimento operoso maggiorando il versamento della sanzione ridotta al 3% (1/10 del 30%) oltre agli interessi al tasso legale del 1% (dal 1/1/2010).
Il codice tributo per la sanzione è 3852, quello degli interessi 3851. Non è possibile la compensazione.
Rilascio del certificato camerale
Il pagamento del diritto annuale è condizione, dal 1° gennaio dell’anno successivo (art. 24, co. 35 legge 449/97, collegata alla Finanziaria 1998), per il rilascio delle certificazioni da parte dell'Ufficio Registro Imprese. Il sistema informatico nazionale delle Camere di Commercio quindi, non permette l’emissione di certificati relativi ad imprese non in regola con il pagamento.
15/05/2010