INTELLIGENCE INFORMATICA PER LA LOTTA ALL’EVASIONE

 

 

Il grande occhio del fisco ci controlla

 

Le informazioni contenute nelle banche dati gestite e alimentate dalla Agenzia delle Entrate, Inps, Inail, ministero del Lavoro, Comuni, Guardia di Finanza e ministero dell’Economia riguardano praticamente tutti i rapporti economici rilevanti dei contribuenti, dalle dichiarazioni dei redditi al fisco, alle richieste di prestazioni sociali, fino alle proprietà immobiliari e ai rapporti finanziari in banca con il monitoraggio dell’uso del contante, basato sulla segnalazione delle banche.

 

Tutti elementi che compongono il “grande fratello fiscale” sempre più strutturato grazie alla condivisione e all’integrazione dei database con lo scambio continuo di migliaia di informazioni contenute nelle numerosissime banche dati già esistenti. Scovati dall’occhio instancabile del fisco gli evasori, incastrati dalle conseguenze tra la dichiarazione dei redditi ed il proprio tenore di vita.

 

I numeri

Negli oltre tremila server, dislocati su e giù per l’Italia, in locali altamente protetti e sorvegliati, alla velocità di 21.000 mips (21 milioni di istruzioni per secondo), vengono trasmessi ed elaborati migliaia di informazioni, fino a memorizzare l’intera esistenza di un individuo, dalla sua nascita, fino alla morte !.

Per queste “autostrade telematiche” confluiscono ogni anno 30milioni di dichiarazioni dei redditi, 4milioni di comunicazioni Iva, 90milioni di pagamenti telematici e oltre 7milioni di atti del registro da aggiungere poi agli oltre 100milioni di documenti trasmessi per i giochi, Enalotto, tessere sanitarie e riscossione ad opera dell’Equitalia e degli enti locali.

 

La strategia

E’ semplice, seguendo la tracciabilità del denaro si incrociano le informazioni con quanto dichiarato e con la disponibilità mobiliare e patrimoniale del soggetto.

Con un semplice click sarà possibile tracciare l’identikit di ciascun contribuente e far emergere tutte quelle situazioni in cui si evidenzino indici di ricchezza incongrui rispetto al livello di reddito denunciato all’erario, senza vie di fuga.

 

Il nuovo redditometro

In autunno il nuovo redditometro permetterà uno screening dettagliato delle spese delle famiglie, facendo suonare il campanello d’allarme se il guadagno dell’anno e gli acquisti sostenuti nello stesso periodo non risultano coerenti. Chi presenta in Comune una dichiarazione Isee (la dichiarazione della propria condizione economica) per accedere alle prestazioni agevolate, ma poi risulta iscritto in un circolo esclusivo sarà scoperto.

Diventa quindi più difficile per il contribuente la difesa, in quanto l’accertamento sintetico (da redditometro) potrà essere basato su qualsiasi spesa sostenuta nel periodo d’imposta, senza più nessun riferimento alla distinzione relativa agli incrementi patrimoniali, che in passato invece veniva conteggiata in cinque annualità (in quote del 20% annue).

Da uno studio del Sole 24 Ore che mette a confronto, a livello territoriale, la capacità di spesa delle famiglie e il tenore di vita effettivo è emerso che la “forbice” tra consumi e redditi si apre soprattutto a Sud - scrive il quotidiano - mentre al Nord le dinamiche di entrate ed uscite delle famiglie mostrano un grado più alto di coerenza.

Romagna e il Trentino risultano le regioni “fiscalmente” più fedeli; in coda si piazzano Sicilia e Sardegna. Dai calcoli emerge così che nel Mezzogiorno è presente la maggior concentrazione di “nero” ed economia ombra anche se non si può concludere che il Nord sia immune dal fenomeno evasione.

 

Operazioni bancarie e normativa antiriciclaggio

L’art. 20 del D.L. 78/2010 ha abbassato da 12.500 euro a 5.000 euro l’utilizzo del contante per i pagamenti, a partire dal 31/05/2010.

Ciò significa che le transazioni in contanti effettuate fra soggetti diversi in unica soluzione senza il tramite di banche, istituti di moneta elettronica e Poste Italiane spa, sono inibiti per importi pari o superiori a 5.000 euro e gli assegni bancari e postali emessi per importi pari o superiori a 5.000 euro devono recare l’indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario nonché la clausola di intrasferibilità.

Vengono considerati come elementi di sospetto i movimenti di entrata e uscita dai conti bancari, il ricorso frequente o ingiustificato ad operazioni in contante, anche se non in violazione della soglia massima di 5.000 euro, mediante operazioni di minore importo ma ripetute (c.d. operazioni frazionate).

Sotto questo profilo l’operazione di importo pari o superiore a 5mila euro se regolata con assegno sarà sempre tracciabile dal momento in cui il titolo verrà presentato in banca per essere liquidato. La banca, inoltre, rileverà informaticamente l’operazione e la comunicherà all’anagrafe tributaria. Quindi il dato sarà disponibile al Fisco che lo potrà utilizzare in successivi accertamenti

 

I controlli alle imprese

Il D.L. 78/2010 ha previsto una comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini Iva per importi superiori a 3.000 euro, da inviare alla Agenzia delle Entrate; si tratta della riedizione del vecchio elenco clienti e fornitori.

Una nuova comunicazione viene sempre prevista dal D.L. 78/2010 con il fine dichiarato di contrastare le frodi Iva in ambito comunitario. I contribuenti che intendono operare oltre i confini nazionali (in ambito comunitario) dovranno preventivamente richiedere l’autorizzazione alla Agenzia delle Entrate; fatto che escluderà al contribuente per i primi trenta giorni la possibilità di operare in questo ambito. Passati i trenta giorni dalla richiesta l’impresa potrà operare in ambito comunitario.

E’ invece esplicitamente rivolto alle imprese che operano in ambito internazionale la segnalazione per i rapporti con soggetti residenti in paesi black list, previsto dal D.L. 40/2010 (c.d. decreto incentivi). Gli interessati dovranno comunicare entro il prossimo mese di ottobre le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate e/o ricevute nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in stati o territori a fiscalità privilegiata.

La manovra estiva ha previsto un ulteriore ambito di controlli per le imprese “apri e chiudi”, quelle che cessano l’attività entro un anno dalla data di inizio; essendo considerate a rischio di frode, saranno specificamente considerate ai fini della selezione delle posizioni da sottoporre a controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, della Guardia di Finanza e dell’Inps, con la finalità di assicurare una vigilanza sistematica sulle situazioni a rischio di evasione e frode fiscale e contributiva.

 

Limiti alle compensazioni

Dal 1° gennaio 2011 non sarà più possibile operare la compensazione fra i crediti ed i debiti per imposte risultanti dalle dichiarazioni e dalle denunce periodiche se il contribuente ha, oltre ai debiti compensabili, altri debiti per imposte iscritti a ruolo a titolo definitivo qualora gli siano state notificate cartelle di pagamento e sia scaduto il termine di pagamento senza l’intervento di una sospensione. 
Il divieto opera limitatamente all’importo dei debiti, per imposte e relativi accessori, iscritti a ruolo e non pagati, a condizione che tale importo sia di ammontare superiore a millecinquecento euro.
L’inosservanza del divieto viene punita con la sanzione fissa pari al 50% dell’importo indebitamente compensato.

 

Nuovo accertamento esecutivo

L’art. 29 del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, ha inteso concentrare la riscossione in un unico atto: l’avviso di accertamento. E’ noto infatti che, a decorrere dal 1° luglio 2011, gli avvisi di accertamento avranno la caratteristica di essere atti immediatamente esecutivi in quanto, decorsi novanta giorni dalla notifica dell’avviso, nel caso di mancato pagamento dei tributi accertati e delle relative sanzioni, l’Agente della riscossione potrà procedere ad esecuzione forzata.

La norma in esame è applicabile, come detto, per gli avvisi di accertamento notificati a partire dal 1° luglio 2011, a condizione però che abbiano ad oggetto periodi di imposta successivi al 2006.

 

 

06/09/2010

 

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