LE ULTIME NOVITA’ SULL’IMU

 

 

Definite le modalità di versamento dell’Imu

 

La nuova imposta IMU, introdotta in via sperimentale dal 2012 dall’art. 13 del D.L. n. 201/2011 (decreto c.d. “Salva Italia”) può essere definita un “cantiere aperto”.

Oltre alle modifiche apportate dal D.L. n. 1/2012, c.d. “Decreto Liberalizzazioni”, il citato art. 13 è attualmente oggetto di rilevanti interventi nell’ambito dell’iter di conversione in legge del D.L. n. 16/2012, Decreto c.d. “Semplificazioni Fiscali”.

 

Due giorni fa il Senato ha licenziato il provvedimento d’urgenza presentato a inizio marzo dal Governo e che ora attende la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale entro martedì 1° maggio. Il decreto legge fiscale era entrato in Parlamento come D.L. sulle semplificazioni e ne esce come il "correttivo sull’Imu”; operazione, va detto, che non è del tutto riuscita.

La strada “tortuosa” dell’IMU cambia ancora una volta direzione. Alla prova pratica però, le novità rivelano più di un limite, ed i Comuni sono tornati a denunciare il «pasticcio» e a chiedere un incontro urgente al Governo.

 

Rateazione per il pagamento sulla prima casa

Il pagamento dell’IMU sulla prima casa e sulla pertinenza potrà essere effettuato in due o tre rate con percentuali differenti: 50% o 33%. In due rate (al 50%) il 16 giugno e il saldo al 16 dicembre, oppure in tre rate (al 33%) al 16 giugno, 16 settembre e 16 dicembre.

In questo secondo caso, nelle prime due rate va versato il 33% dell'imposta calcolata ad aliquota standard, rimandando a dicembre il conguaglio su ciò che resta.

Per le prime rate sarà obbligatorio utilizzare il modello di pagamento F24, mentre da dicembre si potrà utilizzare anche il bollettino postale.

Sul fronte dei calcoli per il 2012 il riferimento per l’acconto di giugno restano le aliquote di base (4 per mille sull’abitazione principale e 7,6 per mille sugli altri immobili), con l’obbligo di versare a dicembre il conguaglio (a prescindere dalle due o tre rate). Ma facendo attenzione fino all’ultimo perché il Governo potrà rivedere fino al 10 dicembre le aliquote fissate dai Comuni entro il prossimo 30 settembre.

Meccanismi particolari regolano invece l’acconto in agricoltura: i fabbricati strumentali rurali già iscritti nel catasto urbano devono versare il 30% a giugno e il resto a dicembre, mentre quelli che andranno iscritti entro fine novembre pagheranno tutto a dicembre.

 

Il dubbio dell’imposta “di scopo” o l’IMU-bis

Con la legge Finanziaria per il 2007 è stata attribuita ai Comuni la facoltà di istituire, a partire dal 2007, un’imposta di scopo (ISCOP) destinata esclusivamente alla parziale copertura delle spese per la realizzazione di determinate opere pubbliche e determinata applicando alla base imponibile ai fini ICI un’aliquota nella misura massima dello 0,5 per mille.

Successivamente, il decreto sul federalismo fiscale municipale ha stabilito che l’apposito regolamento attuativo possa prevedere l’individuazione di ulteriori opere pubbliche rispetto a quelle sopra elencate.

In virtù del fatto che la norma istitutiva dell’imposta di scopo rinvia alla normativa dell’ICI, ci si domandava come si dovesse procedere per il suo calcolo in seguito all’introduzione anticipata dell’IMU a decorrere dal 2012. Non solo, i pochi Comuni che l’imposta di scopo l’avevano istituita si chiedevano se nel 2012 potevano continuare ad applicarla, mentre tutti gli altri si domandavano se potevano istituirla considerato il venir meno del “blocco” tariffario disposto dall’art. 1 del D.L. n. 93/2008.
A tal fine, il D.L. 16/2012 in corso di conversione, modificando l’art. 6 del D.Lgs. n. 23/2011, precisa che, a decorrere dal 2012, l’ISCOP si applica con riferimento alla base imponibile e alla disciplina vigente per l’IMU.

Per effetto di queste modifiche i comuni potranno scegliere di istituire l’imposta ovvero, nel caso in cui l’avessero già introdotta, potranno continuare ad applicarla adeguandola all’IMU. In questo caso si potrebbe parlare di “IMU-bis”.

 

Le decisioni dei Comuni

Ai comuni verrà riservata la possibilità di assimilare all’abitazione principale le case di anziani e di disabili permanentemente ricoverate e/o quelle dei cittadini italiani residenti all’estero, purchè non locate.

Ne consegue che se il regolamento comunale disporrà in tal senso, per tali fabbricati si applicheranno tutte le regole concernenti l’abitazione principale ossia l’aliquota ridotta, la detrazione, la rateazione.

Nel caso in cui l’assimilazione intervenga antecedentemente dalla data di pagamento della prima rata, non dovrebbero esserci ostacoli all’immediata applicazione di tutti i benefici in questione.

 

Nuovo modello di versamento

Con provvedimento del 14/04/2012 n. 53909, l’Agenzia delle Entrate ha disposto che l’IMU nonché i relativi interessi e sanzioni vanno versati esclusivamente utilizzando il mod. F24 e che i soggetti titolari di partita IVA sono tenuti, ex art. 37, co. 49, D.L. n. 223/2006, ad effettuare i versamenti esclusivamente in via telematica.

La stessa Agenzia delle Entrate ha approvato il “nuovo” mod. F24 sostituendo, nello specifico, l’attuale “SEZIONE ICI E ALTRI TRIBUTI LOCALI” con “SEZIONE IMU E ALTRI TRIBUTI LOCALI” e il campo “detrazione ICI abitazione principale” con “detrazione” per l’indicazione della detrazione spettante per l’abitazione principale e relative pertinenze.

 

 

In particolare, è previsto che il “nuovo” modello è utilizzabile a partire dal 18.4.2012 e che il “vecchio” modello può essere utilizzato comunque fino al 31.5.2013. In tal caso il versamento dell’IMU va indicato nella “SEZIONE ICI E ALTRI TRIBUTI LOCALI”.

 

Riforma del catasto

Arriva la riforma del catasto che utilizzerà "il metro quadrato come unità di consistenza". Lo prevede l’art. 2 della bozza della delega fiscale. Entro 9 mesi dall’entrata in vigore della legge delega, è demandata al Governo l’adozione di uno o più decreti legislativi per la riforma del catasto fabbricati. La revisione mira a creare maggiore equità, allineando le rendite catastali ai valori di mercato. Per evitare un aggravio del carico fiscale, è prevista anche la contestuale riduzione delle aliquote.

Ai sensi dei futuri decreti, a ogni unità immobiliare deve essere attribuito il valore patrimoniale e la rendita secondo un approccio basato sulla collaborazione con i Comuni, nel cui territorio sono collocati gli immobili, e sulla definizione degli ambiti territoriali del mercato immobiliare di riferimento.

 

Revisione periodica delle rendite

La riforma del catasto prevede anche meccanismi di adeguamento periodico dei valori e delle rendite delle unità immobiliari urbane, in relazione alla modificazione dei parametri utilizzati per la definizione del valore patrimoniale e della rendita. E’ quanto si legge nell’art. 2 della bozza della delega fiscale.

 

Per saperne di più

Per una completa informazione si rimanda alla notizia:

http://www.studioansaldi.eu/web/dettnews.asp?ID=1331

 

Rinvio per approfondimento

Per un approfondimento normativo ed operativo, per gli utenti registrati, si rimanda alla sezione:

   Normative e Approfondimenti       

del sito web www.studioansaldi.eu

 

 

26/04/2012

 

www.studioansaldi.eu

 

Studio Ansaldi srl – corso piave 4, Alba (CN)

La riproduzione con qualsiasi mezzo è vietata. Tutti i diritti sono riservati.