PRESENTATO IL NUOVO REDDITOMETRO
Inizio sperimentale da parte della Agenzia delle Entrate
Abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, attività sportive/ricreative e cura della persona, investimenti immobiliari e mobiliari netti, altre spese significative: sette categorie per oltre 100 voci di spesa sintomo di capacità reddituale, a cominciare dalle dichiarazioni 2010 riferite ai redditi del 2009. Prende ufficialmente il via il nuovo redditometro con l’obiettivo di stanare gli evasori fiscali.
L’Agenzia delle Entrate scopre così le “carte” del nuovo redditometro, presentando lo scorso 25 ottobre il nuovo sistema di accertamento presuntivo alle associazioni di categoria e al mondo delle professioni.
I contenuti
Tra le famigerate “100 voci” rientra quasi ogni aspetto della vita quotidiana, e non soltanto i tipici beni di lusso: dagli immobili agli elettrodomestici, dalle colf all’antiquariato, passando per automobili, imbarcazioni (e natanti), mezzi di trasporti in leasing (o noleggio) e aerei.
Ma non basta; il redditometro terrà conto delle spese per assicurazioni, contributi previdenziali, istruzione (inclusi gli asili nido), assegni coniugali, gioielli e donazioni a favore di Onlus, con l’aggiunta, poi, delle eventuali iscrizioni a circoli (sportivi, culturali, ricreativi), del pagamento di viaggi organizzati o di soggiorni benessere, e persino del mantenimento di cavalli o dell’abbonamento alla pay-tv (per l’intero elenco, si veda la tabella riportata in fondo).
Fase della sperimentazione
Parte quindi la fase sperimentale, attraverso un software di autovalutazione rigorosamente anonima che sarà distribuito sul sito dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it). Associazioni di categoria e Ordini professionali contribuiranno a raccogliere casi pratici, che dovranno essere inviati via internet alla SOSE (www.sose.it), la quale a sua volta restituirà le proprie valutazioni. La fase di test dovrebbe concludersi a fine febbraio, dando via libera al debutto ufficiale.
Le finalità
Nel corso della presentazione è emerso che il nuovo strumento avrà diverse finalità:
Æ indirizzerà il contribuente verso un dato reddituale “coerente” rispetto alle proprie capacità di spesa;
Æ sarà uno strumento di selezione, da parte del Fisco, dei contribuenti da sottoporre a controllo laddove, dall’elaborazione effettuata dal sistema, dovessero emergere delle significative incoerenze tra le spese effettivamente sostenute e il reddito dichiarato;
Æ potrà essere utilizzato come strumento di accertamento presuntivo laddove il contribuente non dovesse essere in grado di giustificare ragionevolmente l’anomalia segnalata dal sistema.
Applicazione per i nuclei familiari
Oggetto della valutazione saranno circa 22 milioni di famiglie, pari a 50 milioni di contribuenti. Più precisamente, il redditometro si basa su gruppi omogenei di nuclei familiari, suddivisi per aree geografiche (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole): i risultati saranno quindi diversi a seconda che il soggetto considerato sia una persona sola (tre diverse fasce d’età), una coppia senza figli (anche qui tre diverse fasce d’età), una coppia con figli (uno, due, tre o più figli), un nucleo monogenitore o altro.
In caso di scostamento, l’Amministrazione Finanziaria classificherà il gap in tre livelli di rischio: se risulta molto elevato, il rischio è “alto” e comporterà controlli ordinari approfonditi; se lo scostamento è elevato, il rischio è classificato come “medio” e necessiterà di eventuali accertamenti di natura presuntiva (prima fase del contradditorio e, in mancanza di chiarimenti adeguati, accertamento sintetico o diverso strumento presuntivo che si concentri sulle spese); nulla accade, invece, se lo scostamento è “basso”.
I passaggi
In pratica sembrano ipotizzabili i seguenti passaggi:
Elementi identificativi
Voci di spesa |
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Abitazione |
Abitazione principale, altre abitazioni, mutui, collaboratori domestici, ristrutturazioni, intermediazioni immobiliari, elettrodomestici, apparecchiature elettroniche, arredi, gas, energia elettrica, telefonia fissa e mobile. |
Mezzi di trasporto |
Automobili, minicar, caravan, moto, natanti e imbarcazioni, aeromobili, mezzi di trasporto in leasing o noleggio. |
Assicurazioni e contributi |
Assicurazioni: responsabilità civile, incendio e furto, vita, danni, infortuni, malattia, altro; contributi: obbligatori, volontari, previdenza complementare. |
Istruzione |
Asili nido, scuola per l’infanzia, scuola primaria, scuola secondaria, corsi di lingue straniere, soggiorni studio all’estero, corsi universitari, tutoraggio/corsi di preparazione agli esami, scuole di specializzazione, master, canoni di locazione per studenti universitari. |
Attività sportive e ricreative, cura della persona |
Attività sportive, circoli culturali, circoli ricreativi, cavalli, abbonamenti pay-tv, giochi online, abbonamenti ad eventi sportivi e culturali, viaggi organizzati, alberghi, centri benessere, altri servizi per la cura della persona. |
Altre spese significative |
Oggetti d’arte o antiquariato, gioielli e preziosi, veterinarie, donazioni in denaro a favore di Onlus e simili, assegni periodici corrisposti al coniuge, donazioni effettuate. |
Investimenti immobiliari e mobiliari netti |
(separatamente valorizzati con riferimento al biennio precedente e all’anno di stima) Fabbricati, terreni, natanti e imbarcazioni, autoveicoli, motoveicoli, caravan, minicar, aeromobili, azioni, obbligazioni, conferimenti, quote di partecipazione, fondi d’investimento, derivati, certificati di deposito, pronti contro termine, buoni postali fruttiferi, conti di deposito vincolati, altri prodotti finanziari, valuta estera, oro, numismatica. |
Nuclei familiari |
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Persona sola con meno di 35 anni |
Coppia con meno di 35 anni senza figli e/o altri familiari |
Coppia con un figlio |
Monogenitore |
Persona sola con età compresa tra 35 e 64 anni |
Coppia con età compresa tra 35 e 64 anni senza figli e/o altri familiari |
Coppia con due figli |
Altre tipologie |
Persona sola con 65 anni o più |
Coppia con 65 anni o più senza figli e/o altri familiari |
Coppia con tre o più figli |
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Area Geografica |
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NORD OVEST |
NORD EST |
CENTRO |
SUD |
ISOLE |
Il redditometro in 10 domande
1 - Che cos'è il redditometro ?
È uno dei tanti strumenti utilizzati dal Fisco per effettuare controlli a tavolino, con l’obiettivo di individuare i contribuenti che non dichiarano o che nascondono le imposte da versare. In sostanza, sulla base di dati già noti e contenuti nelle banche dati a cui il Fisco ha accesso, l’Amministrazione Finanziaria arriva a stimare, con il redditometro, il reddito o i compensi percepiti da un contribuente sulla base del suo tenore di vita e dunque delle spese sostenute per mantenere sé e la famiglia.
2 - Viene applicato a tutti i contribuenti ?
No. Il redditometro si applica esclusivamente alle persone fisiche, ovvero professionisti, commercianti, artigiani, imprenditori individuali, dipendenti e pensionati.
3 - Viene applicato alle società ?
No. Per le società il fisco utilizza altri strumenti in grado di stimare i ricavi e i compensi. Per le piccole e medie società si applicano gli studi di settore per le grandi società oggi esiste il "tutoraggio".
4 - Come funziona ?
Il nuovo redditometro mette in relazione al reddito del contribuente almeno 100 voci di spesa in grado di pesare la capacità contributiva del soggetto. Per determinare questa relazione il Fisco ha messo a punto una metodologia statistico matematica che si applica in relazione a precisi gruppi di famiglie differenziati per aree geografiche. In pratica, nel valutare le spese sostenute da un contribuente il software del fisco riuscirà a calibrare diversamente il peso di un acquisto fatto a Trapani rispetto a quello fatto a Milano, così le spese sostenute in un anno da un single rispetto a un nucleo di quattro persone.
5 - Il redditometro viene attivato automaticamente ?
Non esattamente. Il nuovo redditometro viene attivato dagli Uffici della A.E. che, sulla base del software descritto nella risposta precedente, si accorgono degli scostamenti tra quanto il contribuente ha indicato in dichiarazione dei redditi e quanto ha speso per il suo tenore di vita nel corso dello stesso anno. Se lo scostamento è lieve il Fisco non interviene, se è invece un errore medio - oltre il 20% - chiede spiegazioni e convoca per un contraddittorio il soggetto sottoposto a controllo. Se lo scostamento è enorme (si possiedono tre case, due macchine, una barca e si sono dichiarati solo 20mila euro di redditi in un anno) il Fisco attiva controlli mirati e fa scattare un accertamento vero e proprio.
6 - Da quando verrà utilizzato ?
Dalla prima settimana di novembre partirà la sperimentazione del nuovo redditometro che si concluderà entro la fine di febbraio. Da febbraio in poi i contribuenti potranno utilizzare un software per capire se i redditi dichiarati o che si intende dichiarare sono coerenti con le spese sostenute. La sperimentazione non vedrà coinvolti direttamente i cittadini ma soltanto le associazioni di categoria che sono state invitate dalle Entrate a inviare alla Società degli studi di settore (Sose) una serie di casi concreti, rigorosamente anonimi, per consentire all'amministrazione di testare al meglio il software messo a punto e le modalità di stima dei redditi presunti.
7 - Vengono controllati anche gli investimenti ?
Sì, tra le cento voci monitorate compaiono anche gli investimenti (azioni, obbligazioni, derivati, certificati di deposito, conti vincolati eccetera).
8 - Che cosa succede se il proprio reddito non è in linea con il redditometro ?
Le Entrate invitano il contribuente nei propri uffici locali per un contraddittorio, nel corso del quale il cittadino può spiegare e giustificare gli scostamenti evidenziati dal redditometro tra spese sostenute e redditi dichiarati.
9 - Come ci si può difendere dalle indicazioni del redditometro ?
In prima battuta in contraddittorio con gli Uffici del Fisco. In seguito, in caso di innesco dell’accertamento, si può impugnare l'atto. Se si accettano le contestazioni del Fisco, è possibile adeguarsi spontaneamente.
10 - Che differenza c'è tra redditometro e spesometro ?
Il redditometro mette in relazione spese sostenute e reddito anche attraverso calcoli statistici. Con lo spesometro si indica invece il meccanismo di comunicazione del codice fiscale o della partita Iva in caso di acquisti in contante superiori a 3.000 euro, Iva esclusa. Lo spesometro è già operativo e, per acquisti di questa portata, vengono richiesti codice fiscale o partita Iva che vengono poi trasmessi all’Agenzia delle Entrate. Lo spesometro è uno degli strumenti di monitoraggio che alimentano il redditometro. Lo spesometro può essere anche usato direttamente (con il cosiddetto accertamento sintetico) quando le spese eseguite superano il reddito dichiarato dal contribuente.
07/11/2011