RIFORMA COSTITUZIONALE PER LE IMPRESE
Sarà più facile aprire nuove imprese
Con la Riforma Costituzionale sulla libertà d’impresa sarà più facile avviare nuove attività, dopo il via libera del Consiglio dei ministri al decreto legislativo per il riordino del sistema degli incentivi. Il testo, approvato all’unanimità, è stato lievemente modificato rispetto alla bozza originale. Nel piano per la crescita approvato dal Cdm ha avuto anche il placet il d.d.l. costituzionale sulla libertà d’impresa.
La nuova versione dell’art. 41 recita: “L’attività economica privata è libera ed è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale, con gli altri principi fondamentali della Costituzione o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
Novità
Da oggi avviare un’impresa diventa più facile: il piano di crescita economica parte da una riforma della Costituzione e termina con l’approvazione di tre misure legislative di impronta molto più liberale.
Innanzitutto verranno ridotte le autorizzazioni: chi deve avviare una nuova attività invece di sottoporsi a circa 18 procedimenti separati per ottenere la concessione, sarà obbligato solo a subire una verifica unica sul rispetto delle leggi vigenti. A seconda del settore di riferimento verrà esercitato un controllo unico per assicurarsi che l’impresa non violi alcuna delle disposizioni previste sia per la tipologia di opera svolta sia per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro e le altre leggi che valgono per qualsiasi azienda.
Cosa cambia
Con la proposta di nuova formulazione dell’art. 41 della Costituzione, quello che in pratica sancisce la libertà d’impresa in Italia, viene aggiunta una frase nella quale si stabilisce che "è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge". In teoria la modifica dovrebbe anticipare i provvedimenti semplificativi già allo studio dell’Esecutivo e ampiamente annunciati anche ieri mattina.
Finalità
Quindi chi ha intenzione di avviare una nuova attività sarà obbligato solo a subire una verifica unica sul rispetto delle leggi vigenti. A seconda del settore di riferimento verrà esercitato un controllo unico per assicurarsi che l’impresa non violi alcuna delle disposizioni previste sia per la tipologia di opera svolta sia per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro e le altre leggi che valgono per qualsiasi azienda.
L’abolizione di tutte quelle regole e controlli che rendono difficile l’iter per l’apertura di nuove attività dovrebbe essere uno stimolo per il rilancio dell’economia.
L’impresa e la Pubblica amministrazione
Cambia l’approccio della Pubblica amministrazione con le imprese e i cittadini. Il nuovo disposto dell’art. 97 della Costituzione riconosce, infatti, che le "pubbliche funzioni sono al servizio del bene comune". Ciò significa che in futuro la burocrazia dovrà diventare più efficiente e soprattutto rispettare i tempi dell’economia. In via di definizione anche un diverso meccanismo per l’avanzamento di carriera dei dipendenti che sarà regolato dal merito e da una valutazione oggettiva sulle capacità dimostrate. L’autonoma iniziativa dei cittadini deve essere non solo promossa ma anche garantita dagli enti locali con appositi provvedimenti. È il contenuto della riforma dell’art. 118 della Costituzione.
La misura è inserita per accrescere il numero delle aziende presenti in un contesto locale e rendere meno tortuosa la strada per avviare attività che richiedono autorizzazioni municipali.
03/04/2011